lunedì 14 marzo 2011

Animali di potere


May the Power of the Raven be thine; 
May the power of the Falcon be thine; 
May the power of the Eagle be thine; 
May the power of the flying ones be thine, the blessing of the flying ones.

May the power of the Deer be thine; 
May the power of the Elk be thine; 
May the power of the Wild Steed be thine; 
May the power of the running ones be thine, the blessing of the running ones...

May the power of the Wolf be thine;
May the power of the Bear be thine;
May the power of the Wild Cat be thine;
Power of the hunting ones be thine, the blessing of the hunting ones...

May the power of the Dolphin be thine;
May the power of the Whale be thine;
May the power of the Salmon be thine;
May the power of the swimming ones be thine, the blessing of the swimming ones...

Blessings of the Animals
di Lisa Thiel

Oltre all’animale totem, che può rimanere con voi per tutta la vita o almeno per un lungo periodo di tempo, talvolta entrerete in contatto con vari animali di potere, che sono simili agli animali totem ma di solito vengono chiamati in circostanze speciali, come durante una crisi, o in occasione di un particolare momento della vita che richiede più energie del solito oppure maggiore abilità o saggezza. È possibile scegliere un animale di potere specifico a seconda delle sue caratteristiche innate. A differenza delle bestie totem, gli animali del potere non vi rappresentano né presso gli antenati né presso gli déi.
Nella letteratura relativa allo sciamanesimo, il concetto dell’animale che aiuta compare continuamente e in ogni caso lo sciamano possiede una guida interiore non fisica di forma animale che gli dà forza, abilità intuitiva e capacità di comprendere gli eventi da un punto di vista diverso. Talvolta, all’animale viene richiesta la velocità, la forza e la resistenza, oltre all’acutezza dei sensi; in altri casi, gli animali possono rivelare allo sciamano dettagli che da soli farebbero fatica a scoprire.
Un tempo l’umanità e il regno animale avevano un rapporto più stretto rispetto a ora e ciò permetteva una migliore comunicazione tra la specie (per inciso, lo stesso si può dire degli animali e degli esseri dell’altro mondo), ma poi si è verificato un graduale allontanamento e la distanza tra le specie è diventata pressoché incolmabile.
Gli sciamani, invece, hanno tenuto aperte le vie della comunicazione grazie alle creature interiori che prendono forma di animali, pesci o uccelli e hanno imparato ad acquisire le capacità e talvolta le forme delle creature, prendendo a prestito la loro forza, la velocità, l’astuzia, l’acutezza della loro vista e sfruttandole nella vita quotidiana e nella pratica sciamanica.
In ogni caso è lo spirito della creatura che viene contattato, probabilmente “l’anima gruppo”, cioè lo spirito che rappresenta tutti gli individui della specie in questione.
Molti eroi celtici erano dotati di poteri derivanti dai loro totem personali: la lungimiranza, la precognizione, la forza fisica fuori dal comune, venivano considerate un dono delle bestie totem o degli animali guida, che spesso erano venuti al mondo nello stesso giorno in cui era nato l’eroe. L’eroe irlandese Cuchulainn, per esempio, aveva un rapporto straordinario con una cavalla che aveva figliato nello stesso giorno della sua nascita.
Si possono citare moltissimi altri esempi di animali guida nella mitologia celtica, in particolare il caso del bardo sciamano Taliesin, che durante la sua iniziazione venne trasformato in varie creature e da ognuna di esse imparò qualcosa di prezioso. Nella storia di Culhwch e Olwen, della tradizione gallese, l’eroe viene assistito nella sua missione da diverse creature magiche, una più vecchia dell’altra, che lo aiutano a liberare il dio-bambino Mabon (vedere Matthews, Mabon and the Mysteries of Britain).
Si possono imparare molte cose utili da storie di questo genere: nel primo caso vediamo lo sciamano entrare in relazione simbiotica con l’animale, l’uccello o il pesce, e ognuno di essi lo presenta al successivo, mentre nel secondo caso l’eroe viene aiutato da alcune creature dell’aldilà, anche in questo caso animali, uccelli o pesci, a liberare colui che vediamo, a un livello di lettura superficiale, come il bambino imprigionato.
È importante anche ricordare che non stiamo parlando di visualizzazioni o di riproduzioni in cartone, perché all’interno del loro mondo queste creature hanno tutte le qualità degli animali reali. Gli animali di potere sono dotati di tutte le caratteristiche dei loro parenti del mondo fisico e hanno gli stessi schemi comportamentali della loro specie; l’unica differenza sta nel fatto che sono in grado di rapportarsi al loro compagno umano a un livello molto più profondo e con maggiore affinità di quanto accade normalmente anche nella più stretta relazione padrone-animale. Ed è proprio questo legame speciale che permette allo sciamano di imparare molte cose del suo animale, a un livello eccezionalmente profondo.
L’abilità dello sciamano di assumere la forma di un animale, un uccello o un pesce, e anche di trasformarsi in oggetti apparentemente non-senzienti, come spade, corde d’arpa o pietre, rappresenta una parte integrante delle pratiche sciamaniche native. I sensi eccezionalmente sviluppati delle creature selvatiche rivestono un’importanza enorme per tutti coloro che cercano di seguire il sentiero dello sciamano, e quindi gli sciamani assumono spesso la forma di animali di potere, oppure ne utilizzano le qualità per migliorare e potenziale le loro pratiche.
Le energie di tutte le creature sono già presenti in ognuno di noi: dobbiamo semplicemente risvegliarle operando con gli animali di potere che rappresentano, a seconda dei casi, la velocità e la grazia, la bellezza e la delicatezza, la forza, il potere, ecc…
La trasformazione finale di Taliesin simboleggia una rinascita e in effetti tutti gli esercizi di cambiamento di forma rappresentano un continuo risveglio del nostro potenziale. Se non riuscite a trovare il vostro animale di potere dovreste ridiscendere l’albero e chiedere alla vostra bestia totem di trovarlo per voi. Ben presto vi comparirà dinanzi e potreste rimanere molto sorpresi perché a volte si tratta della creatura più inaspettata, anche se solitamente è quella che avete richiesto senza nemmeno rendervene conto.
In uno dei suoi poemi più belli, Taliesin dice:

Sono stato scrofa, sono stato cervo,
sono stato salvia, sono stato muso,
sono stato corno, sono stato cinghiale,
sono stato grido di battaglia,
sono stato torrente zampillante,
sono stato onda sulla lunga spiaggia.
Sono stato pioggia gentile.
Sono stato gatto maculato su un albero biforcuto.
Sono stato cerchio, sono stato testa,
sono stato capra in un cespuglio di sambuco.


In questo poema è racchiuso uno dei concetti più importanti per comprendere lo scopo della trasformazione: ovviamente essa non implica un cambiamento di forma fisica, ma piuttosto un processo di identificazione con la creatura in questione. In poche parole, la trasformazione dà una consapevolezza sempre più profonda del mondo intorno a voi; identificandovi con un animale, un uccello o un pesce (oppure con le piante e con gli elementi) a livello profondo, riuscirete ad avere una conoscenza del totem che nessuno studio e nessuna osservazione potrebbero fornirvi.
Il fatto di “cambiare la vostra forma” vi darà un senso di distacco, di allontanamento da voi stessi, cioè una nuova prospettiva di imparare una delle lezioni fondamentali dello sciamanesimo.

Da: Sciamanesimo celtico di John Matthews

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