lunedì 7 marzo 2011

Il cerchio sacro

Avete osservato che tutto ciò che un indiano fa è in un circolo? E questo perché il potere del mondo sempre lavora in circoli e tutto cerca di essere rotondo. Nei tempi andati quando eravamo un popolo forte e felice, tutto il nostro potere ci veniva dal Cerchio Sacro della Nazione e finché quel cerchio non fu spezzato il popolo fiorì. L’albero fiorente era il centro vivente del Cerchio e il circolo dei quattro quadranti lo nutriva: l’Est dava la pace e luce, il Sud dava calore, l’Ovest dava la pioggia e il Nord con il suo vento freddo e potente dava forza e resistenza. Questo sapere ci veniva dal mondo dell’Aldilà, con la nostra religione. Tutto ciò che il potere del mondo fa, lo fa in un circolo. Il cielo è rotondo e ho sentito dire che la Terra è rotonda come una palla e che così sono le stelle. Il vento, quando è più potente, gira in turbini, gli uccelli fanno i loro nidi circolari perché la loro religione è la stessa nostra, il Sole sorge e tramonta sempre in un circolo, la Luna fa lo stesso, e tutte e due sono rotondi, perfino le stagioni formano un grande circolo nel loro mutamento e sempre ritornano al punto di prima, la vita dell’uomo è un circolo, dall’infanzia all’infanzia, e lo stesso accade con ogni cosa dove un potere si muove. Le nostre tende erano rotonde, come i nidi degli uccelli e inoltre erano sempre disposte in circolo: il cerchio della Nazione, un nido di molti nidi, dove il Grande Spirito voleva che noi covassimo i nostri piccoli.

(Da: Alce Nero parla. Vita di uno stregone dei Sioux Oglala a cura di John Neihardt) 


Il cerchio sacro ed il suo potere sono i presupposti fondamentali su cui si basa anche la “ruota di medicina”, una sorta di cerchio magico che, normalmente realizzata con delle piccole pietre o con dei ciottoli, racchiude in sé tutti i principi dell’universo e rappresenta con questi gli infiniti elementi che lo compongono. Normalmente la ruota è suddivisa in quattro quadranti (a loro volta anch’essi suddivisi), ognuno dei quali vuole rappresentare i quattro principi basilari di cui l’universo si compone nonché gli spiriti, gli animali e i punti cardinali che a questi principi sono legati, i colori e le associazioni possono variare a seconda delle tradizioni, indicativamente il nord, a cui è associato il colore bianco e da cui “proviene il grande vento bianco che purifica”, è il luogo dove abita il gigante Waziah; al sud è associato il colore rosso e da esso giunge l’estate ed il potere che fa crescere, qui vive il Cigno Bianco che attende alla vita di tutti i popoli dell’universo; ad ovest, dove vivono gli esseri del tuono che mandano la pioggia e dove il sole tramonta vi è il colore nero: qui abita Wakinian-Tanka, il grande Uccello del Tuono dell’Ovest, “in una capanna in cima ad un monte al confine del mondo dove il sole tramonta”; ad est vi è invece il giallo, poiché qui vive la “Stella del Mattino” per dare la saggezza agli uomini ed il suo simbolo è l’aquila, Huntka, l’animale che tutto vede. Il centro del cerchio rappresenta l’albero sacro che unisce il cielo alla terra: è “l’albero del mondo, il cui tronco - che è anche la colonna del sole, il palo del sacrificio e l’axis mundi - ergendosi dall’altare all’omphalos della terra varca la porta del mondo e ramifica sopra il tetto del mondo; come il ramo inesistente (cioè che non si è manifestato) che i parenti lassù chiamano il Superno.



Il potere del cerchio
All'inizio, quando le immense foreste coprivano tutta la terra, il drago antico aveva iniziato a danzarvi dentro creando le prime radure. Da dentro di esse si poteva guardare al cielo e a tutte le stelle che conteneva.
I suoi passi piegavano gli arbusti senza spezzarli dando forma alle radure come quella di un cerchio perfetto.
Il drago danzava stando al centro, ardente come il fuoco da cui era uscito. Danzando indicava le quattro direzioni che nascevano dal centro e che sacralizzavano la sua natura. Indicava quella da cui proveniva, quella in cui trovava la sua forza, quella che mostrava il suo dominio e quella dove iniziava l'infinito in cui poteva rispecchiare la sua immagine segreta.
Quando il nostro mondo ospitò gli antichi Dei essi accolsero i Progenitori nelle radure che il drago antico aveva disegnato dentro le immense foreste e al centro accesero il loro fuoco.
Fu qui che gli Iniziatori donarono la loro conoscenza ai Progenitori.
Fu qui che questi a loro volta crearono l'umanità e la resero libera.

Quando i Progenitori lasciarono il nostro mondo si volle ricordare la storia che era stata vissuta negli antichi tempi. Gli sciamani che avevano la conoscenza degli alberi delle foreste invitarono così a costruire i grandi cerchi che potessero dare testimonianza del dono ricevuto e delle grandi gesta vissute dagli Iniziatori e dai Progenitori.
Costruirono i cerchi dove il richiamo della Madre li invitava a sceglierli perché potessero contenere tutte le genti dei loro popoli quando giungeva il tempo prescelto di trovarsi.
Poi venne deciso di edificarli con le pietre al fine che non dovessero andare distrutti.
Gli sciamani, conoscitori dell'albero, indicarono che venissero raccolte le pietre nel numero corrispondente a quante volte veniva diviso il tempo da un sorgere all'altro del sole. Quindi le fecero erigere in modo che stessero in piedi per ricordare uomini posti in cerchio a guardare il centro, che non si vedeva ma che pur esisteva.
Ogni cerchio di pietre divenne così lo specchio del cielo e della terra dove si potevano leggere i percorsi delle stelle per dare inizio alle semine e ai raccolti e si potevano stabilire le shuda da celebrare lungo il percorso del sole di ogni anno.
I cerchi trattenevano il Potere della Madre e del cielo che veniva evocato ogni volta e, come le prime radure disegnate dal drago antico, ciascuno di loro apriva una Porta sui Mondi.
Ogni cerchio non fu più solo pietra ma divenne parte del corpo della Madre che si univa al cielo.
Sul centro di ogni cerchio si raccoglieva il Potere creatore di tutte le cose e lì transitava il tronco dell'albero dei mondi che unisce le profondità nascoste della terra alla luminosità del cielo.
Ogni volta che gli sciamani volevano evocare il loro Potere che nasceva dal legame con l'antica Madre e l'eterno cielo che l'aveva fecondata, ridisegnavano il cerchio e poi si ponevano sul suo centro.
Dal centro si rivolgevano a Nord per onorare gli Antichi che erano giunti dalla Grande Notte, per ricordare il loro Dono e per vitalizzare il Potere da donare a se stessi e a quanti erano nel cerchio. 
Poi si rivolgevano ad Est per onorare la natura segreta del Sole che esce vittorioso sulla notte per dominare sul giorno, ricordando la luce della conoscenza che può governare sulle vicende del mondo.
Si rivolgevano a Sud per onorare la Terra avuta in dono dai Progenitori e rinnovare la forza necessaria per mantenerla fertile e sostenersi contro ogni nemico e pericolo.
Si rivolgevano infine a Ovest per onorare il Mistero che accompagna gli esseri viventi e che dà completamento e benessere alla loro esistenza. Per ricordare l'amore, la pace e la fratellanza che tutti possono condividere.
Così furono costruiti i grandi cerchi di pietra e con queste intenzioni vennero usati da tutte le generazioni che comparvero nel tempo
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Da: http://www.eco-spirituality.org

Ricostruzione dell'Associazione Dreamland di un cromlech in Piemonte


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