lunedì 25 aprile 2011

La separazione da Avalon


“Ecco la ragione della nostra visita”, ribatté Merlino.  “Come i druidi sanno, è la fede dell’umanità a plasmare il mondo e la realtà. Molto tempo fa, quando i seguaci di Cristo giunsero sulla nostra isola, compresi che era un momento decisivo.”
Morgause lo guardò sbalordita. “Sei così vecchio, Venerabile?”
Merlino le sorrise. “Non in questo corpo. Ma ho letto molto nel grande palazzo che non appartiene a questo mondo, dove stanno le Cronache di Tutte le Cose. E vivevo allora. I Signori di questo mondo mi hanno permesso di ritornare, in un altro corpo.”
“Il Venerabile Padre intende dire”, spiegò Viviana, “che viveva quando vennero qui i cristiani e che ottenne di reincarnarsi subito per proseguire la sua opera. Sono Misteri, e non è necessario che tu capisca, Morgause. Continua, Padre.”
“Sapevo che era uno di quei momenti in cui cambia la storia dell’umanità”, disse Merlino. “I cristiani cercano di cancellare ogni sapere che non sia il loro. Hanno proclamato eresia il credere che gli uomini vivano più d’una vita…”
“Ma se gli uomini non credono in più d’una vita”, protestò Igraine, sconvolta, “come sfuggiranno alla disperazione?”
“Non so”, disse Merlino. “Forse i cristiani vogliono che gli uomini disperino del destino perché si prosternino davanti al Cristo che li condurrà in paradiso.  Ma, qualunque cosa credano, le loro convinzioni stanno alterando il mondo, non soltanto nello spirito ma anche sul piano materiale. Negano il mondo dello spirito e i regni di Avalon, e per loro cessano di esistere. Esistono tuttora, naturalmente; ma non nello stesso mondo dei seguaci di Cristo. Avalon, l’Isola Sacra, non è più la stessa Glastonbury dove noi della Vecchia Fede permettemmo ai monaci di costruire la cappella e il monastero. Perché il nostro sapere e il loro sapere… Guarda, Igraine.” Si tolse la collana d’oro e sguainò il pugnale. “Posso mettere questo bronzo e quest’oro nello stesso luogo simultaneamente?”
Igraine batté le palpebre, senza capire. “No, certo. Possono stare vicini, ma non nello stesso luogo.”
“È quel che avviene per l’Isola Sacra”, disse Merlino. “Quattrocento anni fa, prima che venissero i Romani, i preti giurarono che non sarebbero mai insorti contro di noi, perché eravamo qui prima di loro, ed essi erano supplici e deboli. Devo ammettere che hanno mantenuto la promessa. Ma nelle preghiere non hanno mai smesso di lottare contro di noi per il loro Dio e per scacciare i nostri Dei. Nel nostro mondo, Igraine, vi è spazio per molti Dei e molte Dee. Ma nell’universo dei cristiani non c’è posto per il nostro sapere: vi è un Dio solo, e non vi sono mai stati altri Dei se non falsi idoli, opera del loro diavolo. Ecco ciò che credono: e il mondo diviene ciò che credono gli uomini. Perciò i mondi che un tempo erano una cosa sola si stanno separando.
“Ora vi sono due Britannie, Igraine: il loro mondo, dominato da un unico Dio e da Cristo; e accanto a esso il mondo dove regna anche la Gran Madre e dove il Vecchio Popolo vive e adora. È già accaduto in passato. Vi fu un tempo in cui gli esseri fatali, gli Splendenti, si ritirarono dal nostro mondo per addentrarsi nelle nebbie; e solo ogni tanto, ora, un viandante può passare una notte nelle colline degli elfi mentre il tempo trascorre senza di lui, e dopo quell’unica notte, quando ne esce, scopre che sono trascorse decine di anni. Ora tutto ciò si sta ripetendo. Il nostro mondo, governato dalla Dea e dal suo Consorte, viene allontanato dal corso principale del tempo. Già ora, se un viaggiatore parte senza guida per l’Isola di Avalon, se non conosce bene la via, giunge invece all’Isola dei Preti. Per la maggioranza degli uomini, ora il nostro mondo è perduto tra le nebbie del Mare dell’Estate, sempre più lontano.  Perciò abbiamo impiegato tanto tempo per giungere fin qui. I mondi si toccano ancora; ma si stanno separando e, se questo non avrà fine, un giorno si staccheranno e nessuno potrà andare e venire…”

Da: Le Nebbie di Avalon di Marion Zimmer Bradley


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