giovedì 30 giugno 2011

Il Graal - III


Guenon considerando i due aspetti peculiari del Graal, e cioè quelli dello stato primordiale e della tradizione primordiale, fa notare che questi si riferiscono al duplice senso della parola Graal.
Essa significa, al tempo stesso, vaso (grasale) e libro (gradale).
Il primo di questi aspetti, esprime esplicitamente l'idea dello stato, mentre il secondo è intimamente connesso con il concetto di tradizione.
Qui viene da pensare ad altri simbolismi dove la pietra ed il libro si fondono in uno stesso simbolo.
Il libro diventa allora una scrittura tracciata dal Cristo stesso sulla coppa, oppure le Tavole della Legge di Mosè, o l'enorme pietra preziosa con scolpite alcune figure rappresentanti i simboli del dualismo cataro.
Quest'ultimo, per inciso, è, secondo Fernand Lequeme, il Tesoro che i Perfetti lasciarono ai Catari.
O ancora, la Tavola di Smeraldo di Ermete Trismegisto che contiene il simbolismo della tradizione e dello stato e indica le tre vie per il suo raggiungimento.
La Tavola di smeraldo”, dice Papus,”comincia con una Trinità, ed il suo autore precisa, in questo modo, fin dall'inizio, la legge che regge tutta la natura”.
Se il ternario si riduce ad una precisa gerarchia che va sotto il nome dei "tre mondi", quella della Tavola smeraldina è la verità nella sua triplice manifestazione nei tre mondi stessi.
È vero, senza menzogna, è certo e verissimo.
È vero: "verità sensibile corrispondente al mondo fisico".
La verità della Tavola rotonda.
Senza menzogna: "Opposizione dell'aspetto precedente - Verità filosofica, certezza, corrispondente al mondo metafisico o morale".
La verità della Tavola quadrata.
È certo e verissimo: "Unione dei due aspetti precedenti, la Tesi e l'Antitesi per costruire la Sintesi-Verità intellegibile, corrispondente al mondo divino.
La verità della Tavola rettangolare.
Charpentier critica quelli che hanno visto in queste lastre la rappresentazione del movimento degli astri, essendo questa, a suo avviso, una spiegazione troppo intellettuale per quella che è essenzialmente un’attività fisica.
Ma è un’attività fisica di tipo tutto particolare, ed egli stesso, poco più avanti, parlando del risultato di questa attività, la definisce come una condizione che si avvicina allo stato medianico e che permette un’incorporazione dei "ritmi naturali".
E che cos'è questa incorporazione nei ritmi naturali, se non partecipare armonicamente al movimento del cosmo?
È porsi al centro della ruota dello zodiaco non più soggetti alle influenze degli astri ma partecipi delle loro influenze in un centro equilibrato.
A questo punto non si può non parlare della Tavola rotonda di Re Artù. L'essere cavaliere della Tavola rotonda non costituisce il risultato di una prova, ma è un fatto magico che diventa l'elemento indispensabile per partecipare a prove future.
Lo stato di passività che è caratteristico della Tavola rotonda è messo in assoluta evidenza nei racconti della Cerca del Santo Graal. Anche se il cavaliere fallisce, non gli è per questo interdetto il ritorno a
Camelot, e questo gli succede per non essersi comportato conformemente a quei principi che gli devono essere propri in quanto cavaliere; della sua appartenenza alla Tavola rotonda nulla viene menzionato né, ancor meno, messo in dubbio.
Quanto detto definisce ulteriormente la lastra rotonda come tavola di iniziazione passiva, nella quale l'uomo è guidato, e ad un tempo ci fa intravedere il significato della seconda Tavola.
Non vi è alcun dubbio che la Tavola rotonda arturiana trapianti nel mondo cristiano e cortese una realtà più antica del Medioevo, che potrebbe risalire a tempi celtici, anzi preceltici. Essa sembra recare l’immagine di una regalità cosmica, che trova cioè il proprio fondamento nei segni della natura ed è legata ai suoi movimenti. Se la Tavola rotonda gira, è perché anch’essa deriva da quelle pietre girevoli, le pietre che ruotano o che danzano, generalmente in quei particolari momenti dell’anno rappresentati dai solstizi. È senza dubbio una delle ragioni per cui Artù riuniva i suoi cavalieri intorno alla Tavola Rotonda in occasione delle grandi feste dell’anno.
Autentico custode della Tavola rotonda, Artù sembra essere proprio la figura tutelare legata alla Ruota dell’Anno

Da:
http://digilander.libero.it/ilsitodelmistero/trelastregraal.htm

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