domenica 4 dicembre 2011

L'antro dei bardi



I miei pensieri scivolano veloci,
sulla lieve poesia dei Bardi di Britannia.
Essi ridicolizzano se stessi
con uno sfoggio eccessivo.

Il martello è necessario al fabbro.
Io chiedo un bastone
per conservare la scienza dei Bardi.
Chi non conosce l'Antro dei Bardi?

Io sono abile compositore, limpido cantore,
Io sono acciaio, Io sono Druido,
sono architetto, sono uomo di scienza,
Io sono serpente, sono amore e presiedo ai banchetti.
Io non sono un Bardo confuso e svampito.
Quando un maestro canta un'ode di memoria,
non ricerca esotiche meraviglie.

Possa io accoglierli
come si sprofonda in un lago
senza barca.

Rimanga al suo posto la roccia avvolta dalle onde,
stagliando il suo profilo nell'aurora,
la roccia del Maestro Supremo, un Capo sereno.

L'abuso di idromele ci forza a parlare.
Io sono un otre vuoto, Io sono un crepaccio,
Io sono un toro sacro, depositario del canto,
Io sono uomo di lettere, sono risposta al mistero.
Amo gli alti alberi che mi proteggono,
amo il Bardo che non compone invano,
ma disprezzo colui che si crogiola nella discordia

Taliesin

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